Nuoto agonistico
Il nuoto come sport da praticarsi in maniera agonistica, per come lo intendiamo noi oggi, nasce nella prima metà del XIX Secolo.
Fu un tedesco, Johann Christoph Friedrich Guts Muths, ad organizzare, nel 1833 a Berlino, sul fiume Sprea, quella che può considerarsi la prima competizione natatoria. Lo stesso Muths implementò un metodo didattico che ebbe grande diffusione grazie al suo impegno divulgativo.
Quattro anni più tardi, nel 1837, nasceva a Londra la National Swimming Society che si fece carico di programmare una serie di competizioni, dando vita a quello che possiamo considerare il nuoto agonistico inteso in senso moderno. Risale al 1880 invece la creazione della Amateur Swimming Association of Great Britain, organo direttivo che aveva il compito di regolare l’attività delle società che ne facevano parte.
A dare una grande spinta allo sviluppo delle competizioni natatorie ci pensarono gli australiani che, dotatisi di una federazione nazionale pochi anni dopo la Gran Bretagna, organizzarono innanzitutto le prime gare con cronometraggio e poi, nel 1858 a Melbourne, la prima competizione internazionale, disputata sulla distanza delle 100 yard.
In questo primo periodo del nuoto “moderno” ad essere preponderanti, più delle gare in piscina, erano le grandi prove di resistenza come ad esempio la traversata della Manica.
L’importanza che andò ad assumere il nuoto nel corso del XIX Secolo è testimoniata dal fatto che venne inserito nel programma delle prime olimpiadi moderne, quelle di Parigi del 1896, e da quel momento è sempre rimasto disciplina olimpica.
Nel 1908, in occasione dei quarti Giochi Olimpici a Londra, i rappresentanti di otto paesi europei fondarono la FINA (Fédération Internationale de Natation Amateur), associazione che ancora oggi, con il nome di World Aquatics, svolge il compito di promuovere la pratica natatoria in ogni suo forma, oltre a organizzare e regolare le competizioni agonistiche.
Bisognerà attendere fino al 1926, anno di creazione della LEN (Ligue Europeenne de Natation), per vedere i primi Campionati Europei, organizzati a Budapest. Ancora più lunga è stata l’attesa per assistere ad un Campionato Mondiale e ad avere l’onore di organizzarlo è stata l’allora Yugoslavia nel 1973. Inizialmente sia gli Europei che i Mondiali non avevano una calendarizzazione fissa, è stato solamente col nuovo Millennio che si è arrivati ad una programmazione regolare ogni due anni di questi eventi: negli anni pari i Campionati Europei e in quelli dispari i Campionati Mondiali.
Nel corso della seconda metà del Novecento il numero di competizioni internazionali è cresciuto in modo esponenziale con l’inserimento in calendario di manifestazioni come i Campionati Mondiali ed Europei in vasca corta e gli eventi riservati alle categorie giovanili, circuiti organizzati dalla FINA come la coppa del mondo o promossi da privati come la ISL.
Ancora oggi il nuoto, come lo sport in generale, svolge un’importante ruolo sociale e formativo, oltre ad insegnare impegno e costanza è, infatti, fonte di integrazione e partecipazione sociale.
Di Enrico Pogaccini.